“Eredità culturale immateriale e identità di Lambrate, gli anni del cambiamento”
I SEGNI DELLA MEMORIA
Innocenti
Innocenti - Dal Lambro alla Lambretta
Forse è il volto di Lambrate più conosciuto, a Milano e in Italia, legato soprattutto a grandi marchi come Innocenti con la Lambretta e Faema con le macchine del caffè.
In realtà la vocazione industriale di Lambrate inizia ben prima, con la Polveriera, una delle prime “fabbriche” milanesi, aperta durante la dominazione spagnola (1605) dal Governatore dello Stato di Milano, conte di Fuentes. Si costituì “L’impresa della raccolta dei salnitri e della produzione della Polvere” da inviare alle piazzeforti e ai castelli. La Polveriera era sul Lambro, in Via Pitteri, dove ora c’è la sede dei Martinitt.
Anche nella Lambrate agricola, c’erano i mulini, macchine che sostituiscono il lavoro delle persone: a fine ‘800 ce n’erano ben 12. Siamo abituati a pensare che il mulino tratti solo semi e farine, ma invece serviva per la ghiaia e per le pietre, o anche per il salnitro della Polveriera.
Lo sviluppo industriale inizia nei primi anni del ‘900 e si consolida dal dopoguerra agli anni ’60 e ’70, scrivendo una storia di grandi innovazioni. Il territorio è adatto, perché c’è il Lambro, che verrà deviato per entrare all’Innocenti e c’è la ferrovia: si possono ancora vedere tracce di binari che dallo scalo ferroviario raggiungono le fabbriche. Intorno alle imprese più grandi c’è un indotto di laboratori artigiani, molto specializzati. Quello che oggi si chiamerebbe distretto, dove si sfruttano spazi, macchinari e competenze in maniera integrata.
Innocenti - 31 marzo 1993 E l’ultimo chiuda la porta…
Fondata nel 1933 dall’imprenditore Ferdinando Innocenti, toscano con conoscenze a Roma, l’Innocenti si sviluppò nel settore della produzione dei tubi e ponteggi, per poi ingrandirsi come impresa bellica, arrivando a dare lavoro a oltre 7000 persone. Lo sviluppo continuò nel dopoguerra.
Marchio conosciuto in tutto il mondo per la produzione della Lambretta, e poi del Lui, Innocenti continuò la fabbricazione di elementi in ferro per ponteggi per l’edilizia, in collaborazione con Dalmine. Porta ancora il nome dell’azienda il brevetto degli snodi da impalcature, utilizzato ancora oggi. Oltre alla meccanica pesante e al settore motocicli, Innocenti fu presente nel settore automobilistico. Una delle auto più conosciute fu la Mini, fabbricata su licenza della British Motor Corporation, che poi acquistò il settore auto, operando con il marchio Leyland Innocenti. Innocenti, nelle sue tre divisioni, fu innovativa a livello di produzione, ma anche nel rapporto con i lavoratori e le loro famiglie: c’era l’assistenza sanitaria, i campi sportivi, la mensa. Anche se le assunzioni venivano fatte cercando di evitare l’ingresso di dipendenti sindacalizzati o iscritti al partito, anche in Innocenti iniziò un periodo di lotte molto dure, per mantenere l’occupazione a fronte di una crisi industriale sempre più difficile, che portò lentamente alla cessione di rami d’azienda e alla chiusura dello stabilimento nel 1993. Solo restò attiva il ramo che si occupava di meccanica pesante, l’INNSE - Innocenti-Sant’Eustacchio. Per il quartiere la chiusura dell’Innocenti fu una grande ferita perché per decenni era stato un punto di riferimento per centinaia di famiglie.
Per molti anni del vecchio stabilimento erano visibili la “Casa di Cristallo” dopo il Parco della Lambretta, dove c’erano le linee della A40, il Centro Studi verso Segrate su via Rubattino e la mensa. Oggi la mensa è stata demolita per farne una scuola e la Casa di Cristallo sarà riqualificata per farne una grande serra-giardino, accanto a La grande Fabbrica, che ospiterà laboratori, magazzini, sale prove, corsi professionali del Teatro La Scala.
Tarsia
Marceglia
Pichler
VIDEO le fabbriche