“Eredità culturale immateriale e identità di Lambrate, gli anni del cambiamento”
I SEGNI DELLA MEMORIA
Lambrate era un Comune - La rotonda del Viale Rimembranze di Lambrate
Nel 1923 furono annessi al Comune di Milano i Comuni di Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Vigentino. A Lambrate il processo di annessione iniziò nel 1919, con il sindaco Francesco Ingegnoli. Fino al 1923 Lambrate era dunque un Comune, che occupava una vasta area, dal confine con Segrate a est, a Monluè a sud, da Città Studi lungo via Ponzio e Via Teodosio a ovest, fino a piazza Udine e il Parco Lambro a nord.
In 100 anni Lambrate è passato da 8.415 a oltre 100.000 abitanti; di 946 ettari, solo 100 erano occupati da costruzioni e servizi, privati e pubblici. Gli altri erano campi coltivati e zone piantumate, con 22 stalle e 590 mucche da latte.
Un luogo però ricorda il vecchio Comune, ed è la rotonda del viale Rimembranze di Lambrate. Alla fine della Prima Guerra Mondiale si realizzò il rondò con un diametro di circa 80 metri, dove furono messi a dimora 114 platani, ognuno dedicato a un caduto lambratese della grande Guerra. I nomi dei caduti sono anche elencati su una lapide posta sul fianco della Scuola Piero Maroncelli, all’angolo tra viale Rimembranze di Lambrate e via Conte Rosso.
Nella storia quotidiana, la piazza era un luogo di incontro, perché c’erano i negozi e il capolinea del tram. Molti abitanti del quartiere ricordano ancora i pomeriggi di gioco, dopo la scuola. Fino a pochi mesi prima dei lavori di riqualificazione, il centro della piazza era occupato da una pista di pattinaggio, con una recinzione, non più praticabile. Un ricordo comune alle donne e agli uomini di Lambrate era la nebbia, che arrivava anche sulla piazza.
VIDEO – Lambrate era un Comune